
Tariffe ferme e contratto bloccato. È urgente procedere all’adeguamento delle tariffe da parte di tutte le programmazioni regionali e delle stazioni appaltanti, in coerenza con le tabelle ministeriali.
Lo hanno sollecitato in modo congiunto Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl, Uiltucs e dalle centrali cooperative Confcooperative Federsolidarietà, Legacoopsociali, Agci Imprese Sociali, firmatarie del contratto per il settore dei servizi sociali, sociosanitari, educativi e di inserimento lavorativo della cooperazione sociale.
Il contratto di cui parliamo coinvolge qualcosa come oltre 420 mila lavoratrici e lavoratori del comparto, includendo oltre 40.000 persone svantaggiate impegnate in percorsi di inserimento lavorativo: un pilastro del modello cooperativo e una leva fondamentale di promozione dell’inclusione al mondo del lavoro.
Nonostante l’ultimo rinnovo contrattuale 2023/2025, continuano a registrarsi casi di mancati adeguamenti delle tariffe che non recepiscono gli incrementi contrattuali previsti, un fatto grave che mina alla base la sostenibilità dei servizi e la stabilità occupazionale in un ambito dove chi lavora
Parliamo di un'architettura occupazionale che rappresenta oggi uno strumento essenziale per garantire la valorizzazione, la salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti, la qualità dei servizi alla persona (anziani, minori, famiglie e soggetti fragili) e per promuovere l’inclusione sociale attraverso percorsi di inserimento lavorativo.
Come CISL FP, in sincrono con le altre organizzazioni coinvolte nella vertenza, ci attiveremo con tutti gli strumenti necessari per sostenere e tutelare l’occupazione e i servizi erogati dalle cooperative sociali, chiedendo il pieno riconoscimento dei costi contrattuali negli accreditamenti, convenzioni e contratti di appalto.
